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Le 5...: Idee per non salare

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Ciao a tutti amici! :-)
Carichi per questa nuova settimana?

Oggi vi volevo introdurre al mondo del non-sale.

Avete mai sentito parlare della World Salt Awareness Week? Letteralmente, potremmo tradurre questa espressione come «Settimana mondiale della consapevolezza sul sale», ma siamo abituati a utilizzare «Settimana mondiale per la riduzione del consumo di sale». A proporre questo evento, per la prima volta nel 2005, è stata la WASH (World Action on Salt and Health), un gruppo globale che intende migliorare la salute delle popolazioni attraverso una graduale riduzione del consumo di sale. Dal 2009 ha aderito anche la SINU, la Società italiana di nutrizione umana, e dunque la World Salt Awareness Week coinvolge anche il nostro paese.
Autorevolissimi studi mostrano come un elevato apporto di sale sia correlato con l’incidenza di ictus ed eventi cardiovascolari e persino con l’osteoporosi (alcune ricerche stanno approfondendo anche un probabile legame con questa patologia), al punto da tradursi in un costo sociale dell’ordine di milioni di euro, necessari per curare queste malattie.

Quindi? Cosa possiamo fare per diminuire la quantità di sale nelle nostre ricette? Come prima cosa ci terrei a dirvi: è tutta questione di abitudine!

Ci vengono a salvare cinque ingredienti, sempre presenti nella mia dispensa e fondamentali per la mia cucina! Eccoli qui:

1) Pomodori secchi: le fibre presenti in questo «non sale» non sono niente male: 12,5 grammi su 100 di prodotto, moltissime rispetto ai 0,9 grammi del pomodoro fresco. Significativi anche gli apporti di vitamina C (39 milligrammi nel secco, 25 nel fresco), di calcio (110 milligrammi nel secco, 9 nel fresco) e di ferro (9,1 milligrammi nel secco, 1,6 nel fresco). Il licopene, poi, carotenoide per eccellenza presente nel pomodoro, è pari a 45 milligrammi nel secco, e a 2,7 milligrammi nel fresco. È buona norma utilizzare i pomodori secchi in cucina al posto del sale, ma solo dopo averli ammollati in acqua tiepida, così da eliminare e sciogliere il sale presente. In alternativa, sono ottimi anche quelli conservati sott’olio!

2) Capperi: composti all’84 per cento da acqua, i capperi presentano un buon contenuto di minerali (e in particolare sodio, calcio, potassio, ferro, fosforo, selenio, magnesio, zinco, rame e manganese) e di vitamine, soprattutto del gruppo B. Il dato più degno di nota, però, è il loro contenuto di quercetina, un antiossidante naturale correlato con una diminuzione del rischio cardiovascolare. È grazie a essa che i capperi svolgono anche una funzione antinfiammatoria e, probabilmente, antitumorale (su questo argomento gli studi sono in corso).

3) Acciughe: più piccole rispetto alle sarde, le acciughe (o alici) impazza- no sulle tavole dei paesi affacciati sul Mediterraneo: sono dif- fusissime nelle salse, nei ripieni, sulle tartine... le mettiamo persino sulla pizza! Be’, è un’ottima notizia perché le acciu- ghe, con un contenuto di 1,7 grammi di Omega-3, sono le re- gine degli acidi grassi polinsaturi.

4) Feta: formaggio tipico greco, perfetto soprattutto nella versione light. Dove prende la sua tipica sapidità? Dal fatto che rimane in salamoia per qualche mese prima di essere messo in commercio.

5) Erbe aromatiche e spezie: beh, che dire a riguardo... Ci si apre tutto un mondo! Alloro, rosmarino, salvia, basilico, timo, origano, melissa ed ancora peperoncino, pepe, aglio, cipolla, curry, curcuma… Tutti alleati della salute, che ci possono aiutare a ridurre il sale presente nelle nostre ricette.

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E voi? Qual è il vostro non-sale preferito?


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